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Sono quasi le tre del pomeriggio, e il baccano della tormenta si sta abbattendo sulla città. Con le sue violente raffiche di vento e pioggia, inframezzato dal vocìo della strada e dall'acre fumo dei tegami, mi ha sbattuto con forza giù dal letto dopo solo poche ore di sonno. Le ossa, il collo in particolare, mi fanno un po' male. Intorno solo tanti bicchieri di plastica rovesciati, qualche macchia sul tappeto e odore acido di liquori e di spezie, e del wok del ristorante sotto casa che sta sfriggendo carni e riso ormai da troppe ore.
Che serata ieri sera! Che bello vedere tanta gente in festa nel grande appartamento sperduto in questa immensa Periferia che la compagnia mi ha messo a disposizione: c'erano tutti, e, quasi quasi, sono stati anche simpatici con me, anche se ci conosciamo e ci capiamo appena. Non avrei mai creduto che un po' di buon vecchio french touch che usciva dal mio lettore mp3, amplificato appena dai diffusori rigorosamente “Made in Taiwan” presi a prestito dal mio vicino, potessero creare una tale atmosfera... Merde, quanta merda rovesciata per terra. Azzz anche sul muro appena intonacato... speriamo che quel truce del padrone non s'incazzi poi se sarà difficile coprire l'odore da fetido bar di perifieria italiana che il martini e ore di sigarette hanno fatto già stagnare in questa casa. Dio che fastidio, vorrei vomitare.
Ora che ci penso, è una vita che non lo faccio. Da quando non fumo più, penso. Neanche dopo le sbronze più catastrofiche. Per questo, soprattutto per un ipocondriaco come me, non è bene star per vomitare. Proprio ora e per davvero, e per di più senza aver quasi toccato alcool ieri sera. Certo che per un ex-quasi-bulimico sto davvero mangiando troppo e male da quando sono lontano: dopo il pranzo di pesce crudo e riso al ristorante giapponese dove c'era anche la tipa mora e alta, dai lunghi capelli corvini decorati con fiori di campo porpora, che quasi quasi avrebbe potuto farmi di nuovo battere il cuore, ieri ho poi fatto aperitivo al lounge bar finto-newyorkerse in centro, ma bevendo quasi nulla... Poi, a cena, prima pollo, curry, tanto pollo e tanto curry a dire il vero, e tante altre cose e altre spezie, alla taverna locale, eppoi formaggi, ostriche e profumate delizie al ristorante francese. Infine, al termine della nottata, tutte le pizzette che avevo fatto arrivare apposta per intrattenere gli ospiti chiamati da me per l'after-dinner. Merda che nausea.
Nella patria della tecnologia di consumo non sono ancora dotato di una connessione internet domestica, incredibile. Il mio cellulare, chissà perchè, proprio qui non trasferisce dati, e tutto quello che riesco a fare è sbattermi da una parte e dall'altra della metropoli per restituire quasi ogni fine giornata la chiavetta da 16 Giga ricolma di sgargianti immagini da mal di stomaco. E il mio blog, e gli altri progetti, e non solo quelli, ne risentono... ho sempre tanto sonno, e tanto ritardo nel fare le cose. Proprio dal primo giorno, proprio da quando sono salito sull'aereo alle 14 per uscirne a mezzanotte. Peccato che qui fossero le 8 del mattino, e che la prima riunione col mio agente distava solo due ore, e che a quasi quarant'anni le notti in bianco son pesanti...
Non sono più in occidente, ma neanche in estremo oriente forse. Sono qui, ora, ed è bellissimo. Ed è tutto molto, ma molto, strano, e molto istruttivo. Incantevole, vorrei dire, ma non so.
Peccato solo che ora non vorrei far altro che vomitare...
Taipei (Taiwan) - 07 ottobre 2007
Le città post moderne, lontane anni luce dalla zone di Apollinaire o dalla banlieu di Baudelaire, assomigliano sempre più a grandi, infiniti ammassi urbani, dove Periferia, grosse arterie e centro urbano si aggrovigliano senza soluzione di continuità fino a diventare indistinguibili. Proprio come in film quali True Stories, Blade Runner o anche Arancia Meccanica.
Davide Gazzotti, NO EXIT, DARC - Roma (2006) In questi giorni è uscito un mio nuovo reportage: "Taipei City, Kowloon and Hong Kong". Una selezione si trova cliccando qui.
PHOTO DAVIDE GAZZOTTI 2007
PHOTO DAVIDE GAZZOTTI 2007
PHOTO DAVIDE GAZZOTTI 2007
PHOTO DAVIDE GAZZOTTI 2007
Il mio blog me lo sono prescritto alla fine di gennaio del 2007: ho installato sul mio sito vecchio di sette anni (e si vede) dblog, una piattaforma open, e riversato una dozzina di articoli scritti su myspace per gioco, e quindi ho cominciato a registrare irregolarmente, col tono un po' saputello del professorino mancato, parte di quello che mi capitava sotto gli occhi o dentro le meningi al solo scopo di autocelebrazione personale, senza nessuna velleità che la mia vena artistica o comunicativa fosse degna di qualsiasi attenzione o di pubblico. D'altra parte esistono blog di professionisti della comunicazione che invece meritano davvero visite e successo, per qualità e/o originalità dei contenuti. Quasi subito trovo l'inziativa di sid05, che a sua volta riprendeva una analogo post virale dalla blogsfera anglofona, delle facce di 2000 blogger italiani. Subito mi iscrivo, entro in "lista" ma pubblico il post virale in questione solo con almeno una 20ina di giorni di ritardo, ma retrodatato. Ieri leggo (non so più dove) che una piattaforma di nanoblogging (fenomeno di cui si parla in tutte le salse), tumblnr, è ancora altamente insatura. Quindi accendo l'account davidephoto.tumblnr.com e posto solamente 1 foto appena postata sul mio blog e i link al mio sito ed al mio blog. Succede che:
- Raddoppiano i visitatori unici sul blog (da 70 a 150 visitatori al giorno)
- Triplicano le pagine lette sul blog (da 120 a 450 al giorno)
- Si moltiplicano a dismisura anche i link uscenti
- Secondo Technorati ed altri tool di ranking la posizione in classifica del mio blog, per quello che vale, aumenta radicalmente ed immeritatamente in un paio di giorni soltanto
Progressioni del genere non le avevo ottenute neanche quelle 3 o 4 volte che sono stato linkato da importanti blog di professionisti della comunicazione. La mia interpretazione:
- Il solo essere presenti nelle social network globali, quando ai loro inizi sono poco popolate anche se inspiegabilemnte molto popolari perchè ne parlano tutti (come la semplice e poco abitata internet di 12 anni fa quando mi affacciai al web), anche se senza contenuti causa curiosità, e quindi traffico.
- L'autocitarsi, i meme virali come "2000 bloggers" e molti altri, e i meccanismi sociali di commenti e controcommenti, esaltati dai tool di ranking come Technorati non determinano il successo (ovvero l'utilità sociale) di una pubblicazione. Tantomeno ne qualificano la qualità, che, per altro, è assolutamente soggettiva.
- Il traffico ora iniettato sul mio blog dall'effetto contemporaneo "tumblnr + esposizione di un meme" è traffico "finto", ovvero fatto per lo più di blogger non interessati ai contenuti (di qualità discutibilissima) del mio blog. Calerà presto per tornare ai volumi precedenti.
- Vantaggi per me? Nessuno.
Ho tralasciato qualche considerazione? Immagino di sì... Buona festa della liberazione.
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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi infastidivano. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non cera rimasto nessuno a protestare.
Bertold Brecht
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Watching Mostly French and Danish productions, all Stanley Kubrick's filmography, Wim Wenders, Woody Allen, Roman Polanski, Godard, Truffaut, Jim Jarmusch, Ken Loach, Kieslowsky...
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