Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Oggi durante il radiogiornale di radio 2, un paio di battute fra un intervistatrice e Achille Bonito Oliva per annunciare l'aperutra di ArteFiera 2009 a Bologna: I: Ad Artefiera quest'anno vedremo molta pittura o dorvremo accontentarci di video e installazioni? ABO: Credo proprio che assisteremo ad una riduzione di video e fotografia per l'affermarsi dell'espressione artistica principe della pittura... Bene, il nuovo che avanza, almeno nell' art business...
Nel presentare la compilation delle mie fotoricordo personali di ArteFiera 2008 mi chiedo se davvero l'arte contemporanea commerciale (qualle delle fiere commerciali) non abbia già raggiunto il suo punto di massima espressione? Proprio come recitava un vecchio payoff "art has a point"...
Dopo l'antologica VERTIGO inaugurale, il MAMbo dedica lo spazio espositivo a una raccolta di opere egoriferitamente dedicate alla concezione dello spazio espositivo, del museo d’arte contemporanea, tramite l'arte contemporanea. Dimenticata la ressa di inizio maggio, sabato 1 dicembre solo veri appassionati, studenti e addetti del settore si ritrovano all 17 per godere comodamente delle 4 installazioni a tema, espressamente concepite o specificamente riallestite per il MAMbo.
All’ingresso la gradita sorpresa romanticamente pop...
E' gelida ma sempre bellissima la Venezia del mio giorno ai Giardini della 52a. Biennale d'Arte Contemporanea. E' Venezia: un fenomeno, non una città, se non in un senso tutto surreale e Calviniano del termine.
“Pensa con i sensi - Senti con la mente. L'arte al presente” è il pay-off dell'edizione 2007 della più importante mostra di mostre d'arte contemporanea d'Europa, o, in inglese, “Think with senses – Feel with mind” senza il “the” di troppo, come mi ha fatto notare un amico filologo.
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Proprio l'altro giorno registravo i dubbi sulla definizione dell'arte, ma di certo questa volta il gesto artistico vero è proprio è davvero molto semplice: caricare di tempera le zampette di uno scarafaggio eppoi lasciarlo scorrazzare su di una tela...
Nel 1985 usciva una pellicola filmograficamente di qualità piuttosto mediocre, ma dai contenuti decisamente arguti ed ancora attuali. Era stata scritta e diretta da Luciano De Crescenzo, ed era tratta dall'omonimo romanzo del 1977 dell'autore napoletano: "Così parlò Bellavista". La scena più bella è forse poprio quella sull'infinita diatriba di cosa "è arte" e cosa "non è arte" in ambito moderno e contemporaneo. Così, partendo dalle attese dell'italo-argentino Lucio Fontana, per arrivare alla pop-art del day-by-day di Tom Wesselmann, l'autore napoletano ci fa ridere amaramente, ma di gusto...
Se c’è qualcosa che da solo sublima e diventa etereo in una scena, senza dubbio è colpa di Marcel Marceau.
Il silenzio delle foreste, dei cortili assolati dalle torridi estate del sud d'Italia, il silenzio della notte, e anche il silenzio degli storici a noi contemporanei: Marceau è un miliziano che ordina e mette in ordine il silenzio a fine giornata, a tutto e a tutti; questo è Marcel Marceau!
E “Bip”, il personaggio per cui è diventato popolare, la sua voce. La voce del principe del silenzio...
Certe volte non servono strumenti complessi o complicati per realizzare opere di pregio. Ad esempio, avendone le capacità, si può ridisegnare la Gioconda in un paio d'orette col solo MS Paint...
John Giorno (nato a New York nel 1936) è uno dei più noti poeti e performance artist dell'area sperimentale americana. Nel 1968 fondò il Giorno Poetry System Institute, una struttura destinata a promuovere lo sviluppo della comunicazione tra poeti e pubblico, e l'anno successivo avviò, presso il Modern Art Museum di New York ed in numerose altre sedi, un servizio denominato Dial-A-Poem, attraverso il quale, componendo alcuni numeri telefonici, era possibile ascoltare cinque minuti di poesia...
Vengono davvero le vertigini a visualizzare quanta distanza intercorre fra il futurismo ed il web. A quanta arte, on- oppure off-media poi in fondo la cosa è opinabile, è trascorsa negli ultimi cento anni. E nella mostra inaugurale del nuovissimo "Museo di Arte Moderna di Bologna" (che qualcuno ha purtroppo abbreviato in uno sputtanato "MAMbo"), è lo spazio espositivo stesso, per la precisione la sua sala principale, il vero pezzo forte. Anche se a qualcuno potrebbe non piacere, è davvero affascinante riuscire a mescolare il contenuto con il contenitore, le opere col loro museo, così bene che in questo caso è l'avvincente allestimento a far passare in secondo piano la raccolta stessa...
Fogne e tombini illuminati, a Jena, ex Germania dell'Est, per un'installazione choc. L'idea è dell'artista Ronen Eidelman, originario di Israele, che vuole attirare l'attenzione sulla condizione segreta, in ombra, di migliaia di rifugiati, costretti a vivere agli angoli della società. Illuminando la rete fognaria della città...
Emozionalmente magra, didatticamente semplice, layout da correggere, spiegazioni ridondanti e ripetitive, pochi pezzi splendidi e di valore in prestito, ma in compenso tutta, ma proprio tutta, la collezione del fiorentino Egisto Paolo Fabbri. Lo strillo dell'ufficio stampa recita che: Tornano a Firenze alcune fra le opere più importanti di Cézanne che, circa un secolo fa, erano parte integrante delle collezioni custodite nelle case fiorentine di due giovani collezionisti, Egisto Paolo Fabbri e Charles Loeser. ...
Qualche giorno fa ero all'inaugurazione della nuova galleria RestArt di un amico mercante d'arte. Mino, il gallerista, è sicuramente uno che le opere d'arte le sa vendere bene, e per la sua inaugurazione (ovviamente, per maggiore visibilità, in periodo ArteFiera) chi sceglie? Concedere un'opportunità ad un giovane emergente? No di certo. Celebrare un vecchio mostro sacro? Troppo impegnativo.
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