The latest movies seen at our movie-forum were 2 comedies: "The big Lebowsky" by the Coens and "Ecce bombo" by the cult Italian author Nanni Moretti.
The problem is that everyone has a little Big Lebowski in them. ...but I've fortunately found a quiz by another blogger who is designed to reveal Your inner Lebowski... click here
Yesterday I did my first studio shooting for an art dealer friend of mine. The only requirement was not to be too creative in order to show off the artwork discreetly.
When I first saw those pieces I thought: "Oh my, this is really boring $hit...". So results are boring, but my client today called me back only to tell: "hey davide, you made those works better in pictures than in reality!". Yep, thanks a lot for Your kind words, but I cannot figure out how those swindlers can sell such crap works for at least 5 thousands bucks each!!!!!
Most of these works are paintings from famous sculptors or sculptures from famous painters Good luck my dear friend...
Jackson Pollock was an American painter and a major force in the abstract expressionist movement (see wiki). But, if you want to enjoy the emotion of creating Your own Pollock painting, then dive into http://www.jacksonpollock.org/ and do it Yourself!
Time is not only a constraint, it represents the reason to a change. Thus, attempting to understand the nature of Time has always been a prime occupation for philosophers and scientists. But from a photographer perspective, time is both a lapse and a loop: have look at http://www.theircircularlife.it/ and choose Your pace for Your life ;-O
"Slowly" remixata da Max Sedlgey. Usata per innumerevoli spot televisivi, ci ho messo un po' per scovarla, dopo essermi anche copiato in locale il "pop-up" pubblicitario di una rivista di moda nata poco prima che cominciassi a scrivere su questo blog....
Summertime, the sun is high. She's in the mood to love the guy.
And we go down slowly, as we go down slowly.
Afternoon, chill with ease. I want some more of Your cootchy tease.
As we go down slowly. And we go down slowly.
[ I ] said, [ I ] love that girl, she's all I need. A natural high, she's giving me.
As we go down slowly. And we go down slowly.
[ 2x ] By love Aquamined??(not sure) Earth to touch... And air to ride...
Nato da un concorso aperto al pubblico con l'ambizioso improbabile fine di identificare un nuovo talento creativo, il tanto criticato"500 wants Your adv", il format della campagna per la nuova Fiat 500 nasce già datato, e il relativo spot televisivo non è da meno: in più è stato realizzato in modo piuttosto imbarazzante, almeno nello scritpt. Guardatevi i 30 secondi che seguono:
è probabile che dopo una prima programmazione, si sceglierà di continuare con commercials più orientati al prodotto.
Per ora, comunque, il risalto mediatico di cui ha goduto questa vettura ha permesso all'azienda di utilizzare uno spot nel quale l'auto non appare praticamente mai.
Per il testo integrale dello spot, ed il comunicato stampa potete fare un salto qui.
Ok, here they go again: another couple of friends asked for my help in producing their graduation thesis lately. This fall the first one is just yet another private survey, but the second one is an interesting real project by a friend who is preparing a feasibility report for a post graduation school for art-curator wannabes. The project's subject is "The relation between architecture and art in contemporary visual culture".
Location for the exposition is given and maximum budget is less than 6 grands, insurance included
Any help is appreciated, expecially great concepts that are cheap to realise, and a list of inexpensive services for expositors available to a big city in central Italy... Please write to me privately if you wish to contribute.
News will follow within Christmas, and my friend's project might also be produced for real by her art school
Non sto parlando del cuore emotivo, che, dopo il brutto "infarto" di un paio di anni fa, si è già perfettamente ripreso, anche di dimensioni minori di un tempo. Parlo proprio del mio cuore biologico: ora batte più lentamente, con calma serafica, e potente. Posso correre per ore, posso respirare a pieni polmoni, posso riprendere a vivere a 60 o a 160 battiti per minuto ed anche oltre. Quando serve. Solo se ne vale la pena. Come disse Lester in American Beauty, dopo essere riuscito a cambiare la sua vita, ma pochi attimi prima di morire ammazzato dalla cieca furia del suo vicino di casa: "Sto da dio - lunga pausa - sto da dio".
PHOTO DAVIDE GAZZOTTI
I had always heard that Your entire life flashes before Your eyes the second before you die. Only that one second, isn't a second at all, it seems to stretch out forever like an ocean of time. For me it was lying on my back at boy scout camp, watching falling stars. And the maple trees that line our street. Or my grandmother's hands, and how her skin seemed like paper. And the first time I saw my cousin Tony's brand new Firebird. And Janey. And my last thought was of Carolyn. I guess I could be pretty pissed off about what happened to me, but it's hard to be angry when there's so much beauty in the world. Sometimes, I feel like I'm seeing it all at once, and I can't take it. My heart swells up like a balloon that's about to burst. But then I remember to relax, and stop trying to hold onto it. And then, it flows through me like rain and I feel nothing but gratitude for every single moment of my stupid little life. You have no idea what I'm talking about, I'm sure. But don't worry. You will someday.
Esattamente 8 anni fa scrivevo una pagina del mio personale diario proprio su ArteFiera, e la "pubblicavo" su un proto-blog realizzato tramite una mailing-list di amici, artisti e creativi che ruotavano attorno ad un sito open e ai "suoi" progetti...
DAVIDE GAZZOTTI - Pavimentazione affollata a tratti ad ArteFiera 2007
...e, non inaspettatamente, molte delle considerazioni fatte allora si possono traslare in quello che è successo in questi anni all'arte, alle fiera, ad ArteFiera, ed al sottoscritto Differenze da allora? Beh, innanzitutto la scomparsa definitiva delle gallerie innovative che noleggiavano gli spazi espositivi nel sovrariscaldato piano superiore perchè più economici, poi la drastica riduzione di arte moderna (fino alla pop inclusa), per dare spazio a più realizzazioni contemporanee. Non che con questo la qualità delle emozioni provabili barcollando per un tale mercatino ne guadagni, anzi... non è che forse sto invecchiando io?
Uno dei momenti più elevati e creativi l'ho vissuto durante la illuminata performance estemporanea di Lilia e Paolo, che ha attirato l'attenzione di svariati visitatori ed ha segnato un notevole aumento di presenze allo stand utilizzato come scenario:
Paolo e Lilia - Una di queste opere ritratte ad ArteFiera 2007 è un falso. Quale?
Infine, per memoria storica, riporto lo scritto a cui mi riferivo in principio, recuperato in qualche dimenticato meandro del mio archivio elettronico. See you later, d.
----- Original Message ----- From: Gazzotti Davide Sent: Monday, February 01, 1999 3:08 PM Subject: [aciderror] Diario a caldo di un profano nella tana dei mercanti dell'arte
ArteFiera99: potrei enumerare i nuovi spazi espositivi, oppure decantare statistiche di visitatori e numero d'opere esposte in costante crescita, ma questo compito è svolto egregiamente dagli organi d'informazione ufficiale. Invece quello che voglio raccontare è l'improbo tormento di voler provare il brivido di una sensazione nella tana dei mercanti dell'arte. Unica notevole novità è lo spazio per le installazioni artistiche di grandi dimensioni, in cui, fra i vari Argan e i neoclassici dozzinali, fa bella mostra di sè lo stand promozionale di una premiata fonderia bolognese. La sempre presente mostra fotografica è quest'anno sponsorizzata da una nota casa di lingerie: la galleria sensoriale, che ospita immagini di Parisotto Vay, mi ha regalato il primo sospirato brivido. Sarà stato merito dell'impressionante impianto luci o della mistica musica di sottofondo, ma le già ben note curve, dinamiche e al tempo stesso statuarie, immortalate da Parisotto evocano la componente più classica e onirica dell'universo femminile restituendo ugualmente sipido dinamismo e modernità che sempre urgono nella vita dell'uomo contemporaneo. Ma se non siete riusciti a visitarla entro il lunedì sera di chiusura dei battenti, potete comunque ammirare molto di questo materiale fra i "-50%" della prossima fiera del libro. Il padiglione dei galleristi più classici, soffocandomi con un clima antitetico a quello stagionale, fuga qualsiasi altro tentativo di involontario irrigidimento cutaneo. Un affollamento senza precedenti, nella mia breve carriera di profano di arte ad una fiera, in cui risalta più la pasta di cui è fatta la gente presente che la poeticità e talvolta modernità delle molte opere spesso mal assortite ad ammassate negli spazi espositivi. Rari, in questa zona, gli studenti e i veri amanti dell'arte; diffusi, invece, i collezionisti fighetti ed i mercanti in genere. Potrei ricordare che questo non è più l'anno boom di Galliani, ma quello di Valentini (con cui i due terzi dei galleristi millantano esclusiva collaborazione). Oppure potrei notare l'imponente apparato propagandistico dedicato al presunto ritrovamento di alcune vecchie matrici di cinque litografie di un anziano artista lusitano. Oppure, ancora, potrei elencare la quantità di "classici" invenduti (De Chirico, Sassu, Mirò...) che molti galleristi non hanno avuto neppure l'accortezza di montare in posizione diversa da quella che occupavano nell'edizione dell'anno passato. A questo punto le vampate di aria viziata e le bombe sensoriali a cui i miei occhi curiosi sottopongono le già stanche meningi mi costringono ad un disordinato barcollare da uno stand all'altro alla ricerca disperata di quel tanto sospirato brivido che, in fondo, è il sale della vita. Salgo le lunghe scale mobili nella speranza che il padiglione dei moderni, degli innovatori, mi riservi qualche sorpresa. Non resto deluso, malgrado l'apparente eccessiva ricerca di impatto visivo a tutti i costi, spesso a scapito della poesia, che pervade le produzioni artistiche più recenti. L'unica frustrazione qui mi è riservata dallo stand che espone foto e statuette di pessimo gusto, ma con sfondo sessuale, che, grazie a ciò, riceve un immeritato climax di visitatori, evidentemente molti più profani di me. Ammiro i purtroppo scadenti Wharol di un gallerista fiammingo, fuggo nauseato dai diffusi scempi altrui del Donzelli, rivedo volentieri le belle fotografie istoriate di un autore arabo il cui nome, ovviamente, mi sfugge, rimango incantato di fronte ai poetici volti e alle mani rappresentate da una giovane artista padana, e trattengo un conato davanti all'esteticamente irrilevante quadro che documenta il parto di un ermafrodita... Prima di uscire mi tolgo una curiosità: domando il prezzo di un dolcissimo angelo di Omar Galliani, in realtà già marchiato con il bollino di "venduto", in modo da evitare la potenziale insistenza del venditore. Più di 8 delle mie mensilità nette! Meno male, tanto la vera arte è bello fruirla e non possederla. Quando la compri a così caro prezzo la stai violentando, la stai rinchiudendo in una prigione, dietro sbarre che ne tarpano le ali: non può più volare in alto nel cielo, non può più regalare a nessun altro che a te il brivido che egoisticamente stavi cercando. Di ritorno verso l'automobile mi chiedo cosa voleva comunicare quell'artista che ha incollato una serie mainboard di vecchi PC ad una tavola e poi ci ha colato un po' di plastica nera sopra... Lascio perdere, giro la chiave e pago il parcheggio quasi soddisfatto della mia domenica pomeriggio, ma con un unico groppo in gola: peccato che i mercanti dell'arte mi abbiano costretto all'esborso di 20mila di ingresso e 6milae5 di parcheggio, prezzo invero in linea con altre esposizioni commerciali. Per una fiera così mercantile, per farmi visitare il mercato delle pulci dei grandi artisti, potevano però essere più generosi, soprattutto immergendomi nei panni dello studente universitario interessato all'arte e alle nuove tendenze, ma, evidentemente, questa fiera non è a lui dedicata. Davide mailto:davide@davidegazzotti.com acid Your life: http://www.acidlife.com/ ------------------------------------------------------------------------
[Visitata 1 settimana fa alla Fiera di Bologna con Lilia e Paolino]
Ormai è quasi l’alba e i ragazzi sono stanchi, molto. John, il capobanda, è a pezzi e contemporaneamente molto molto nervoso. E’ il loro primo album, tutto registrato in presa diretta dal vivo su di un nuovissimo quattro piste. George dall’altra parte del vetro grida: “Dai, dai, ne serve un’altra, altrimenti non lo riempiamo! Su forza!”. John rialza la testa e con un filo di voce sibila “Non è possibile… ne abbiamo già fatte almeno dodici…“. E George: “Su, su, ragazzi, ne voglio un’altra!”. “Allora facciamo ‘Twist and Shout’” – decide John – “…ma vi prego portatemi del latte.”. Così, con la voce spezzata da quindici ore di registrazioni in studio, dopo mezz’ora di gargarismi di latte e mentine, la notte fra l'11 e il 12 febbraio 1963 nasce la più bella e tirata versione della semplice canzone di Phil Medley e Bert Russell già portata al successo l'anno precedente dagli Isley Brothers.
Well, shake it up, baby, now, (shake it up, baby) Twist and shout. (twist and shout) Cmon cmon, cmon, cmon, baby, now, (come on baby) Come on and work it on out. (work it on out)
Well, work it on out, honey. (work it on out) You know you look so good. (look so good) You know you got me goin, now, (got me goin) Just like I knew you would. (like I knew you would)
Well, shake it up, baby, now, (shake it up, baby) Twist and shout. (twist and shout) Cmon, cmon, cmon, cmon, baby, now, (come on baby) Come on and work it on out. (work it on out)
You know you twist Your little girl, (twist, little girl) You know you twist so fine. (twist so fine) Come on and twist a little closer, now, (twist a little closer) And let me know that you're mine. (let me know Youre mine)
Well, shake it up, baby, now, (shake it up, baby) Twist and shout. (twist and shout) Cmon, cmon, cmon, cmon, baby, now, (come on baby) Come on and work it on out. (work it on out)
You know you twist Your little girl, (twist, little girl) You know you twist so fine. (twist so fine) Come on and twist a little closer, now, (twist a little closer) And let me know that you're mine. (let me know Youre mine)
Well, shake it, shake it, shake it, baby, now. (shake it up baby) Well, shake it, shake it, shake it, baby, now. (shake it up baby) Well, shake it, shake it, shake it, baby, now. (shake it up baby) Ahhhhhhhhhh(low) Ahhhhhhhhhh(higher) Ahhhhhhhhhh(higher) Ahhhhhhhhhhh(high)
John Giorno (nato a New York nel 1936) è uno dei più noti poeti e performance artist dell'area sperimentale americana. Nel 1968 fondò il Giorno Poetry System Institute, una struttura destinata a promuovere lo sviluppo della comunicazione tra poeti e pubblico, e l'anno successivo avviò, presso il Modern Art Museum di New York ed in numerose altre sedi, un servizio denominato Dial-A-Poem, attraverso il quale, componendo alcuni numeri telefonici, era possibile ascoltare cinque minuti di poesia. Un'interessante iniziativa parallela a questa è stata Dial-A-Poem Poets, una vera e propria "rivista orale" costituita da una collana di dischi in vinile che presentava, tra l'altro, il meglio del panorama internazionale della poesia sonora.
Ha realizzato programmi radiofonici, pubblicato versi su scatole di fiammiferi, magliette, tendine da finestra, tavolette di cioccolata, ecc. Performer di notevole impatto sul pubblico per la sua presenza scenica e le sue qualit vocali, svolge anche attivit di attore. Nel 1963 ha lavorato nel film di Andy WarholSleep, ed ha collaborato anche con William Burroughs. E' anche un attivista a favore della lotta contro l'AIDS.
On a day when you're walking down the street and you see a hearse with a coffin, followed by a flower car and limos, you know the day is auspicious, Your plans are going to be successful; but on a day when you see a bride and groom and wedding party, watch out, be careful, it might be a bad sign.
Just say no to family values, and don't quit Your day job.
Drugs are sacred substances, and some drugs are very sacred substances, please praise them for somewhat liberating the mind.
Tobacco is a sacred substance to some, and even though you've stopped smoking, show a little respect.
Alcohol is totally great, let us celebrate the glorious qualities of booze, and I had a good time being with you.
Just do it, just do it just don't not do it, do it.
Christian Fundamentalists, and fundamentalists in general, are viruses, and they're killing us, multiplying and mutating, and they destroying us, now, you know, you got to give strong medicine to combat a virus.
Who's buying? good acid, I'm flying, slipping and sliding, slurping and slamming,
I'm sinking, dipping and dripping, and squirting inside you; never fast forward a cum shot; milk, milk, lemonade, round the corner where the chocolate's made; I love to see Your face when you're suffering.
Do it with anybody you want, whatever you want, for as long as you want, any place, any place, when it's possible, and try to be safe; in a situation where you must abandon Yourself completely beyond all concepts.
Just say no to family values.
We don't have to say No to family values, cause we never think about them; just do it, just make love and compassion.
Duane Michals è stato uno dei fotografi più innovativi ed influenti quando la fotografia, negli anni 60, era ancora dominata dagli stili documetaristico e ritrattistico dei vari Ansel Adams, Robert Frank, Irvin Penn, o, al limite, di Richard Avedon. Michals, invece, esplorava il medium fotografia con senso di libertà e sperimentazione, introducendo sequenze narrative di immagini per parlare di tematiche quali il desiderio, il tempo, la giovinezza o la morte. Ma non si considerava, nè si considera tuttora, un vero artista, non si autodefinisce un radicale. Il suo nuovo libro "Foto Follies: How Photography Lost Its Virginity on the Way to the Bank" è una graffiante satira del mondo della fotografia trainato dai soldi, sia si tratti di arte concettuale, che di fotografia commerciale. Al confronto con un libro fotografico tradizionale, si tratta di un antologico e godevole "libretto". Su photo-eye trovo scritto:
Di questo sguardo satirico sulla fotografia contemporanea, Duane Michals ha detto: "Più sei serio, più sciocco devi essere. Io ho una grande capacità per le sciocchezze. Ciò è essenziale." Sia che stia parodiando Wolfgang Tillmans o Andres Serrano, Sherrie Levine ("Una fotografia di Duane Michals di una fotografia di Sherrie Levine di una fotografia di Walker Evans") o Cindy Sherman ("Chi è Sydney Sherman?"), Michals usa la sua feroce arguzia e il suo buon occhio per creare immagini che risultano contemporaneamente umoristiche e profonde. Michals prende di mira i pregiudizi spesso percepiti come deliberatamente apposti per oscurare l'arte contemporanea, e nel fare ciò dimostra bravura sia nel campo visuale che con la parola scritta, riuscendo sempre ad produrre il piacere ancestrale di una buona risata.
SELF PORTRAIT - PHOTO DUANE MICHALS
"SYNCHRONICITY" ALBUM COVER (THE POLICE, 1983) - PHOTO DUANE MICHALS
Poi ho incrociato questo post su una presentazione di questo "mostro sacro" alla libreria Strand di New York - suThe View from the Edge of the Universe - e non ho resistito dal riportare alcune citazioni di Michals che, a 75 anni, dice pane al pane e vino al vino:
"I've always relied on the kindness of ideas"
"Everything you think makes sense doesn't. Get out of the fuckin' box."
"My gift to you is that I'm not you"
"As long as you believe in consensus reality, you will never experience true reality"
"What a cheap joint, I have to do my own slides" .... and .... "Jesus, what do I have to do to get fucked around here"
"You are the alpha, the omega. You are the event"
"You affect what you see through the participation of Your observations"
"Have you ever thought about the not-nowness of now?"
"I love to photograph what cannot be seen"
"Reality is not a set of observable facts walking down the street."
"Photography is not about looking, its about feeling"
"Can you imagine defining Your life so narrowly that Nirvana is sex with 72 virgins"
"Someone just paid $3 million for a Gursky. $2.5 million I can see, but 3?"
Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura.
D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.
Avviso Questo blog non rappresenta una testata di nessun tipo, tanto meno giornalistica, in quanto viene aggiornato in modo scostante e discontinuo, come il suo autore.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale (e non potrebbe neanche fosse periodico) ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001.
Watching Mostly French and Danish productions, all Stanley Kubrick's filmography, Wim Wenders, Woody Allen, Roman Polanski, Godard, Truffaut, Jim Jarmusch, Ken Loach, Kieslowsky...